KORYU JU JUTSU

TENJIN MYOSHIN RYU

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Storico, reale, semplice


Il Ju Jutsu quello vero, giapponese, storico, reale, efficace. Anche troppo...
L'Arte Marziale disarmata si sviluppò in Giappone dopo la fine del periodo degli "Stati in Guerra", vale a dire dal 1600, con l'istituzione dello shogunato Tokugawa. Le occasioni di servirsi delle armi diminuirono, mancando le guerre, ma rimase il problema del banditismo nelle campagne e della criminalità nelle città in forte espansione. Si sviluppò così la necessità di poter combattere a mani nude, o con piccole armi, si formarono delle scuole specializzate in questa attività.
Queste scuole, conosciute genericamente e globalmente con il nome di "Ju Jutsu", svilupparono una grande abilità nelle tecniche di lotta, leva, percussione, strangolamento e controllo. La fine del periodo feudale, nel 1868, e la nascita del Judo le fece "passare di moda" per un periodo. Però la maggior parte delle scuole continuò la sua attività nei loro centri di istruzione, i Dojo, continuando a istruire nuovi allievi e a formare maestri.
Il tempo è galantuomo: gli Occidentali, dopo la Seconda Guerra Mondiale cominciarono a scoprire le Arti Marziali e alcuni cercarono le scuole più tradizionali, antiche, in una ricerca di cultura e completezza.
Il Tenjin Myoshin Ryu è una scuola semplice, contundente, molto interessante sia per la dinamica delle tecniche che per l'applicabilità. Inoltre, come tutte le Arti Marziali tradizionali, è un approccio diretto alla cultura giapponese.

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Storia


L'arte del combattimento a mani nude contro mani nude o contro armi era già presente nelle prime scuole di Arti Marziali per il guerriero (Bujutsu), ma era più importante l'aspetto di maneggio delle armi.
Alla fine del periodo Sengoku Jidai, gli "Stati in Guerra" e l'inizio del periodo di pace Tokugawa, le scuole iniziarono a dare più importanza alle tecniche a mani nude. Una delle prime scuole a sviluppare in modo esteso il suo settore a mani nude fu il Takenouchi Ryu, fondato nel 1532 nel est dell'Honshu. Parte delle tecniche disarmate, o con piccole armi, raccolte in un katalogo chiamato "Kogusoku", furono incorporate da Katayama Hisayasu nella sua scuola, il Katayama Ryu, fondato all'inizio del XVII secolo. Un figlio di Hisayasu, Katayama Hisakatsu si spostò a nord, nel Kanto, dove frequentò la scuola Kashima Shindo Ryu e, unendo gli insegnamenti aprì una sua nuova scuola, la Katayama Shindo Ryu, a Edo.
Verso la fine dello shogunato Tokugawa, un ronin ricercato dalla polizia shogunale perché coinvolto in un attentato si rifugiò in un paese di campagna a nord di Tokyo, dove i paesani lo protessero permettendogli di sfuggire all'arresto. Per ricompensare i suoi salvatori, il ronin insegnò ai paesani una forma semplificata del Katayama Shindo Ryu. In seguito la scuola "campagnola" assunse il nome "Tenjin Myoshin Ryu".
image L'arte è stata tramandata fino ad oggi. Il Maestro Nakashina Atsumi, cultore ed esperto in numerose scuole di Ju Jutsu antico ha studiato il Tenjin Myoshin Ryu dal soke Onodera Masataka succedendogli nella carica. A sua volta Nakashima sensei ha insegnato la scuola a diversi allievi occidentali, tra cui un gruppo di italiani.

Tecnica


Il Tenjin Myoshin Ryu, come tutte le scuole storiche giapponesi, insegna attraverso l'esecuzione dei Kata della scuola. Questo insegnamento è tutt'altro che "statico" o formale, ovvio che tutto dipende dal fatto che l'istruttore abbia ricevuto una "educazione" alla disciplina completa o incompleta.

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Il Programma comprende:
- Una serie "base" in seisa con gli elementi più importanti di movimento e direzione delle forze della scuola.
- Un gruppo di cinque serie basata sui principi taoisti dei cinque elementi.
- Altre serie superiori.
La pratica, come in molte Arti Marziali classiche, prevede una evoluzione costante di ciascuna tecnica secondo più fasi, che nel Tenjin Myoshin Ryu sono "visualizzati" con l'immagine "salire una scala a chiocciola". Le fasi sono quattro: nella prima colui che porta il primo attacco, Uke, non si oppone alla risposta del difensore; nella seconda Uke oppone resistenza e il difensore deve eseguire la tecnica in modo da superarla, costringendosi a perfezionarla (tempo, direzione della forza, movimento corretto); nella terza Uke cerca di sfuggire alla risposta del difensore; nella quarta sfugge e reagisce a sua volta con una tecnica al contrattacco del difensore, che deve comunque batterlo modificando la sua azione nel modo più opportuno.
Passo successivo, non detto, è il "randori" la pratica libera.

Il TENJIN MYOSHIN RYU a Palermo


Lo studio del Tenjin Myoshin Ryu arriva a Palermo attraverso l'insegnamento del Maestro Costantino Brandozzi, studente del Maestro Nakashima, che da lui ha ricevuto il Menkyo Kaiden (titolo equivalente a laurea più dottorato di ricerca) in questa disciplina.
All'Accademia di Arti Marziali - Dojo - da un paio di anni si è aperto un corso di studi ed insegnamento sul Tenjin Myoshin Ryu.

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